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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: Loop Post dal blog

Ront Slavyach (Head by Vyacheslav Safronov)

Fattoria Slavyach, distretto Halda, primo pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

La fattoria Slavyach si trova poco fuori le mura nord di Belkar, in lontananza prima delle colline si intravede un bosco.

Ront Slavyach è un brone calvo dalla barba rossa e lavora con tutta la famiglia nella fattoria, dodici persone in totale. Le attività principali consistono in coltivazione e allevano di ovini e suini. Da circa una settimana lottano contro una terribile infestazione di topi mai vista prima di allora. Sono solo topolini, ma talmente aggressivi da attaccare anche le bestie. Infatti semplicemente spostando una zolla di esce una moltitudine di topini. Jean Jaques ne infilza qualcuno che Autolycus e Klik prontamente esaminano: pur sembrando topi normali non hanno l’ombelico.

Vengono fatte le prime domande di rito su vicini e concorrenti per cercare di far luce sulla vicenda, quindi si procede ad ispezionare la fattoria a partire dalle cantine. La compagnia è accompagnata dalla dimessa Ivanka, la moglie di Ront. Conversando con lei, Belletto si fa raccontare che la sera prima dei primi avvistamenti il marito era ritornato tardi dal lavoro abbandonando l'ascia all’entrata - cosa che non fa mai. Ispezionando l’attrezzo si scoprono dei residui di liquido nero, residui di decomposizione vegetale. Da Ront stesso si viene a sapere che, avendo avuto in concessione dalla giunta di castello un terreno ai margini del bosco, la settimana scorsa ha iniziato i lavori di disboscamento ed ha fatto tardi per sradicare un grosso tronco marcio.

Bosco ai margini del distretto Halda, pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

Con pochi dubbi in merito la compagnia si avvia verso il luogo. Avvicinandosi alla zona i topi si fanno via via più numerosi e audaci finché un nugolo di queste creature punta il gruppo. Tutti si lanciano in una corsa forsennata verso l’albero, mentre Jean Jaques si attarda per rallentarne l’avanzata. Arrivati al tronco in anticipo rispetto agli animali si fa appena in tempo ad esaminare la scena: un grosso tronco marcio è stato sradicato dal terreno, lasciando un ampio cratere. Sul fianco è visibile un passaggio di circa mezzo metro di diametro. Incastrato tra le radici del tronco ora esposte all'aria Belletto nota il teschio di un animale grande circa come quello di un cane di taglia media. Prima che i topi si avventino su di loro, i membri della compagnia accendono delle torce e, con Autolycus in testa, si infilano nel cunicolo.

Solo Rollone riesce a muoversi senza troppa fatica nel tunnel, che dopo qualche metro di lenta discesa diventa orizzontale. L'odore di escrementi, urina e marciume fanno rimettere Autolycus, prima, e Rollone poi.

Il tunnel si allarga fino ad un metro e venti circa, e termina in una parete di carne in lento movimento orizzontale. Non si tratta di un essere vivente ma di una sorta di tessuto organico vivente. Dopo il suo passaggio si rivela essere simile ad un enorme verme che si muove in un tunnel delle sue dimensioni. Dall'estremità posteriore lascia una scia di gelatina grumosa. La gelatina si muove fremendo finché delle piccole bolle scoppiano facendo uscire minuscoli topolini privi di ombelico. Questi topolini si dileguano, man mano che emergono dalla gelatina, in fori laterali. Dagli stessi entrano nel tunnel esemplari adulti che appoggiano del cibo a terra, dopo che la gelatina è stata riassorbita. Questo tunnel, a giudicare dalla curvatura, sembra formare un cerchio di una ventina di metri di diametro.

Si accende una discussione sul da farsi, c’è chi vorrebbe ispezionare il tunnel e chi immagina tattiche di battaglia, come lasciare veleno per topi lungo il suo percorso o lanciare secchiate di pece infuocata sull’essere oppure ancora aprirgli uno squarcio lungo il fianco con la spada al suo passaggio.

Mentre si discute Autolycus dà segni di irrequietezza che culminano con una delle sue esplosioni di rabbia. Infuriato, si lancia gesticolando si lancia nel buio tunnel per andare incontro alla creatura...

Fine ottava puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Vyacheslav Safronov

: Questione morale Post dal blog

Inez Bergolts (Inez Hart by BellaBergolts)

Distretto Sulval, pomeriggio del 2° sener crescente (29 marzo)

Due guardie cittadine, evidentemente attratte dal trambusto, si stanno avvicinando al vicolo. Leucosia si sporca ancor di più del sangue di Breda prima di uscire dal vicolo urlante, indicando alle guardie la direzione opposta al vicolo per salvare i compagni. Le guardie decidono di separarsi, una si ferma ad assistere Leucosia, che finge uno svenimento, mentre l'altra entra nel vicolo.

Nel frattempo Klik, quasi completamente imbrattato di sangue, si finge morto sdraiandosi accanto a Breda. Rollone nota che in fondo al vicolo c'è una via di uscita verso destra, che prontamente viene imboccata.

Quando la guardia cittadina entra nel vicolo trova una scena raccapricciante: due cadaveri a terra e schizzi di sangue dappertutto. Incespicando fuori dal vicolo soffia a pieni polmoni nel fischietto d'ordinanza per chiamare rinforzi. Nello stesso momento si sente un intenso gracchiare di corvi.

Nel frattempo, dopo che hanno svoltato nel vicolo, di fronte a Rollone, Jean Jaques, Autolycus e Azlyn atterrano due enormi corvi antropomorfi. Gracchiano fragorosamente - mentre in sottofondo si sente un fischietto - e quando i timpani vengono sferzati dal verso nella mente dei presenti si formano delle chiare parole: "Nemici dei corvi!"

Approfittando dell'allontanarsi della guardia, Klik si rialza e raggiunge i suoi compagni, alle prese con i tengu. Le creature accusano la compagnia di essere nemici dei corvi perché hanno ucciso il loro amico Breda. L'unico modo di discolparsi ai loro occhi è punire il responsabile. Jean Jaques e Rollone non sono d'accordo e propongono di indicare il responsabile riconsegnandogli l'anello. I tengu volano via contrariati.

La compagnia si riunisce al palco 51. Dopo essersi puliti e riposati decidono di portare a termine la missione nonostante le implicazioni morali, ossia riconsegnare un pericoloso artefatto nelle mani di qualcuno che potrebbe essere in malafede, ma il lavoro è lavoro. C'è inoltre la speranza che i corvi li stiano osservando e quindi possano far giustizia.

Distretto Sulval, zona residenziale, sera del 2° sener crescente (29 marzo)

La compagnia all'atto della riconsegna dell'anello affronta Mingher con malcelata ostilità, tanto che il ragazzo si mette sulla difensiva. Ottiene l'anello solo dietro la minaccia di una cattiva recensione, e poi si barrica in casa. Né lui né la compagnia si ricordano di "convalidare" la missione, per cui ci sarà da aspettare qualche giorno prima di ottenere la paga.

Palco 51, sera inoltrata del 2° sener crescente (29 marzo)

Per scacciare l'amarezza dell'accaduto, Klik inizia a lavorare ad un nuovo progetto ma si rende conto qualcuno ha spostato i suoi strumenti. Realizza che probabilmente questo sta succedendo da un paio di settimane, e non erano sue sbadataggini come aveva pensato inizialmente. La cosa che lo manda su tutte le furie.

Accademia dell'Ancora, sera inoltrata del 2° sener crescente (29 marzo)

All'Accademia c'è il concerto di un tal Skåll, detto l'Oleandro Nero, della compagnia degli Oleandri.  Con uno strano strumento a forma di mandolino a manovella intona fra le altre canzoni il brano “Signore delle marionette”, in omaggio al fondatore dell’ARCA.

Orfanotrofio, mattino del 2° nehener crescente (30 marzo)

Prima di recarsi fuori città per la missione di derattizzazione, Autolycus accompagna Jean Jaques all’orfanotrofio dove ha passato l'infanzia, per cercare Torrin Xuti. Inez Bergolts è la direttrice del San Angabar, e quando rivede il ragazzo sembra terrorizzata come se nella stanza ci fosse un orso. Autolycus non si spiega la reazione, tanto da chiedere spiegazioni, e lei glaciale gli ricorda che in uno dei suoi scatti d'ira le ha procurato le profonde cicatrici che le solcano il volto. Il fatto che se ne sia dimenticato aggiunge la beffa al danno. Autolycus è mortificato e da quel momento non solleva più lo sguardo da terra. Jean Jaques si fa raccontare qualcosa di Torrin: era un orfano di qualche anno più grande di Autolycus che all’età di 13 anni fuggì. Era un Brone esile che veniva bullizzato dagli altri e altro non può ne vuole dire.

Jean Jaques medita di introdursi successivamente nell'orfanotrofio per consultare lo schedario.

Palco 51, mattino del 2° nehener crescente (30 marzo)

Quando Rollone arriva al Palco51 trova un messaggio affisso con un coltello sulla loro porta. Si tratta di una sfida lanciata dai Gravi Pagliacci di lì a tre giorni, a mezzogiorno. Alyssa spiega che si tratta di una sfida di recitazione su temi improvvisati. La compagnia vincitrice è quella che si aggiudica tre su cinque atti, in base alla decisione di una giuria.

Alyssa viene anche messa a conoscenza della missione dell'anello, in merito alla quale mantiene un atteggiamento neutrale.

La compagnia mette in discussione la missione di derattizzazione, in quanto potrebbe distrarre dalla sfida...

Fine settima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) BellaBergolts

: Furioso! Post dal blog


Distretto Sulval, pomeriggio del 2° sener crescente (29 marzo)

Verso le 3.15 del pomeriggio, dopo ultimato il gioiello con allarme, Klik torna al parco. Il piano consiste nell'acciuffare il ladro di gioielli e recuperare l'anello come da commissione.

Nel parco si notano due clown che fanno un piccolo spettacolo, attorniati da bambini.

Jean Jaques si muove verso i pagliacci non per curiosare per per tenere d'occhio il parco da un'angolazione diversa, sperando di individuare il sospettato. Leucosia riconosce i clown come membri dei Gravi Pagliacci. Azlyn attira involontariamente le attenzioni di un vecchietto un po' malandato che la sommerge di chicchere.

Un tizio che corrisponde alla descrizione di Breda si aggira in un'angolo nascosto del parco, a ridosso delle mura. Ma nessun corvo. Klik nota che è molto guardingo e con lo sguardo spiritato.

Il vecchio chiacchierone - dice di chiamarsi Astemio - è un torrente di parole e racconti sconnessi, e divide le sue attenzioni tra Autolycus e Azlyn, distraendo entrambi. Jean Jaques accorcia le distanze con Breda, senza però arrivargli abbastanza vicino da farsi vedere. Leucosia, che si era mossa verso le botteghe, si riavvicina al parco in modo da tagliare la fuga al mendicante. Klik resta nei pressi di Azlyn  che nonostante le chiacchiere del vecchio tenta di mettere in atto il piano sfoggiando il gioiello.

Uno dei pagliacci si allontana dall'altro, ancora intento nel suo spettacolo, e va verso Breda. Autolycus cerca di intercettarlo, ma non sa bene come comportarsi. Il pagliaccio dice di chiamarsi Omàr, e afferma di essere il padre di Autolycus, affermazione che lascia il ragazzone imbambolato.

Breda, quando vede Omàr muoversi verso di lui, va nel panico e scappa. Jean Jaques scatta in avanti e si mette tra il barbone ed il pagliaccio, sbilanciando quest'ultimo nel sorpassarlo.

Autolycus raggiunge il pagliaccio e lo aggredisce tentando di vedere chi si nasconde sotto la maschera. Il volto che trova è solcato da profonde e vecchie cicatrici.

Mentre tutti convergono, Jean Jaques raggiunge Breda in un vicolo. Il mendicante in tutta risposta si ferma e gira manrovescio di una potenza inaspettata, mancando però il colpo.

Mentre Autolycus, in preda ad uno dei suoi scatti d'ira, lotta con Omàr, Jean Jaques schiva gli attacchi inumanamente potenti di Breda. Il senzatetto è trasfigurato, le vene gonfie e pulsanti fino a fratturarsi producendosi in fiotti di sangue.

Arrivano anche Leucosia, Azlyn e Klik. I tentativi di calmare Breda o ferirlo sembrano non avere alcun effetto. Klik non vede altra scelta che frapporsi tra Breda e Jean Jaques dopo aver attivato una barriera arcana.

Breda attacca un'ultima volta, e se non fosse stato per la barriera Klik sarebbe sicuramente finito al tappeto. E invece, dopo questo attacco, è Breda che si accascia, il corpo dilaniato da un'energia che non era in grado di contenere.

Omàr nel frattempo si è liberato di Autolycus, e si affaccia nel vicolo. Dopo aver constatato la scena borbotta "Va be', stavolta siete arrivati prima voi. Però eravate di più, così non vale, eh!", e se ne va sconsolato, seguito a breve distanza da Astemio.

Mentre in sottofondo un corvo sta gracchiando la sua disperazione, Jean Jaques perquisisce Breda ed alla mano sinistra trova l'anello di Mingher. Dalla pelle sottostante si ramificano segni viola che si espandono sulla mano e risalgono il braccio. Autolycus usa i suoi poteri di analisi e scopre che l'anello è un artefatto con lo scopo di assorbire energia, ma sembra essere stato costruito per un'altra persona ed essere indossato da Breda deve aver attivato degli effetti collaterali.

Anche se hanno completato la missione sono imbrattati del sangue di un senzatetto squartato. E quando Leucosia si affaccia fuori dal vicolo...

Fine sesta puntata.


Diario a cura di Klik
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Jonathan Fletcher

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