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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: La gentil carezza della Dea Post dal blog

Vastara, the Hanged One by Ana Fedina

Collina delle Ossa, sera del 3° enhor crescente (9 aprile)

Nel cuore della foresta, il gruppo — JJ, Leucosia, Azlyn, Autolicus Belletto — conclude la faticosa caccia al cinghiale. La carne, nonostante sia stata pulita con attenzione, ha un sapore sgradevole, e l’Arcibarone si rifiuta di mangiarla preferendo le poche razioni rimaste.

La sera vengono notati strani aculei conficcati negli alberi attorno al campo: sembrano simili a quelli trovati nel corpo del cinghiale. Azlyn ne raccoglie uno, pensando di regalarlo ad Aliberto Divini. 

Collina delle Ossa, mattino del 4° ahner crescente (10 aprile)

Tutti tranne Belletto e l’Arcibarone si svegliano sfiniti: hanno sofferto di lancinanti crampi allo stomaco per tutta la notte, forse un effetto della carne consumata.

Rimessosi in marcia e giunto al bivio, il gruppo decide di esplorare l'altro ramo dove le tracce del cinghiale si inoltrano, ma l’Arcibarone è titubante. Mentre discutono,  Belletto e Autolicus notano una strana roccia: intagliata a scacchiera e procede oltre una curva. Autolicus ha una rivelazione: potrebbe trattarsi delle squame di un serpente pietrificato, ed anzi sembrano corrispondere come forma e dimensione alla pietra che da' il nome al sentiero del serpente.

Mente si inoltra in esplorazione il terreno sotto i piedi di Belletto cede, facendolo scivolare tra dei rovi le cui spine violacee fanno pensare a del veleno. Fortunatamente non viene ferito, ma si complicano molto le operazioni di estrazione da parte di JJ e Autolicus.

Una volta al sicuro, Autolicus ricorda e racconta una leggenda dell’infanzia: 

Si racconta di una nobildonna affetta da una malattia incurabile che l'avrebbe portata presto alla morte. La nobildonna decise di percorrere il sentiero del serpente per recarsi all'albero sacro alla dea Anui, matrona della morte, e offrirle in sacrificio la vita di una sua domestica in cambio di una lunga esistenza. La dea non vide di buon occhio l'offerta e maledisse la nobildonna: sarebbe vissuta in eterno, ma al servizio della dea e vincolata all'albero. Le sue carni sarebbero lentamente avvizzite mentre uomini e donne si sarebbero recati da lei in cerca di una risposta in cambio di un dono. Fino alla fine dei tempi avrebbe assaporato la letizia di un dono adeguato e l'amarezza di un dono indegno.

Azlyn disegna la scultura del serpente.

Il gruppo prosegue e attraversa una galleria buia, decorata con graffiti che rappresentano un grande albero e figure umane ambigue. Uscendo dal tunnel, il paesaggio si fa spettrale: l’aria è inquieta, i colori sbiadiscono. Scoprono che la “collina” che hanno visto poco prima è in realtà la chioma di un albero gigantesco, simile a un teschio ricoperto di lanugine e fogliame folto.

Sotto l’albero trovano ciondoli metallici e figurine umane a testa in giù, fasciate. Azlyn, presa da terrore, si allontana con il maggiordomo Makovr. JJ si avvicina all’albero e prega la dea, offrendo la fibbia della sua cintura.

A quel punto appare Vastaara l’Appesa, spirito legato all'albero metaforicamente e fisicamente: i suoi arti sono avvolti in spesse corde o liane che la tengono appesa come un burattino. In risposta al suo dono, JJ riceve un messaggio criptico riguardo al suo desiderio di apprendere l’arte della spada: deve convincere il suo futuro maestro che non ripeterà i suoi stessi errori.

Autolicus offre tutti i suoi soldi, ma Vastaara li rifiuta. Solo donando un pezzo del suo corpo meccanico riesce a ottenere una risposta al suo quesito: i suoi genitori sono vivi, ma ignari della loro condizione. Non è nato dall’amore. Vastaara sembra toccata dalla tristezza che le sue parole portano nel cuore del ragazzo, ed avvicinandosi lo accarezza con un gesto amoroso. "Ricorda che nonostante tutto resti quello che sei. Te stesso è il dono più grande che hai, non sottovalutarlo e non dimenticarlo mai."

Azlyn dona un anello di alluminio e chiede se sia sicuro per lei tornare nella corporazione. Vastaara le risponde con durezza, mettendo in dubbio i valori dell’organizzazione. In cambio di un secondo dono, Azlyn chiede l’origine del luogo e riceve l'invito a intraprendere un viaggio per apprendere le ragioni della dea. Solo alla fine del cammino, se degni, potranno ritrovare questo luogo.

Fine ventunesima puntata.


Diario a cura di Azlyn
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Ana Fedina

: Il cinghiale istrice Post dal blog

Bristling Boar by Zezhou Chen

Collina delle Ossa, sera del 3° tehner crescente (8 aprile)

A seguito del furto di gran parte delle provviste la compagnia è costretta a razionare il cibo, ma l'arcibarone non è della stessa opinione e con strafottenza mangia a sazietà.

Dopo una chiacchierata con Leucosia, che tenta inutilmente di convincerlo a non esagerare, chiede uno spettacolo. Nonostante sia improvvisato il Palco 51 riesce ad entusiasmarlo tanto da proporre una scommessa. Assisterà ad uno dei prossimi spettacoli del Palco 51, se si divertirà finanzierà la compagnia, altrimenti il Palco 51 sarà costretto a smettere di recitare.

Collina delle Ossa, metà mattino del 3° enhor crescente (9 aprile)

Autolycus, Jean Jaques e Choro tornano da una sessione di caccia con qualche provvista, tra cui un coniglio.

Dopo aver disfatto il campo, in attesa che l'arcibarone si svegli, Autolycus racconta di una leggenda udita da bambino e tornatagli in mente dopo aver visto la roccia del serpente.

“Una nobildonna colpita da una malattia grave, non rassegnandosi alla morte, sacrificò una sua domestica sotto un albero sacro alla dea della morte Anui. La dea non vide di buon occhio il sacrificio e della nobildonna non si seppe più nulla.”

Secondo la leggenda per arrivare all'albero sacro è necessario seguire il “sentiero del serpente”.

Attesi i comodi dell'arcibarone ci si rimette in cammino seguendo le tracce del cinghiale. Giunti ad un bivio (ossia dove le tracce del cinghiale si dividono) si decide di seguire il sentiero che va verso l'alto.

Dopo circa un'ora di cammino Leucosia sente uno strano odore, ma è interrotta da Choro che indica quello che si rivelerà essere il cinghiale.

E' enorme, e dal suo corpo spuntano numerosi rostri di differente lunghezza e dimensione. La battaglia si rivela ardua per l'incredibile forza e robustezza del cinghiale, in grado di travolgere tutti con una sola carica e dalla pelle spessa come quella di un rinoceronte. Grazie soprattutto alla reazione rapida di Jean Jaques viene impedito alla bestia di fuggire, ed in poco viene sopraffatta.

I rostri si rivelano essere pungiglioni ricurvi conficcati nel corpo della bestia nell'arco di anni. Tramite i suoi poteri arcani Autolycus capisce che la bestia è nata con una mutazione che la rende immune al veleno di qualunque cosa gli abbia infilato quei pungiglioni addosso, sebbene tra i suoi muscoli esistano tutt'ora delle cisti contenenti il suddetto veleno.

La bestia viene macellata con estrema cura da Jean Jaques, Leucosia e Belletto, mentre il resto della compagnia appronta il campo a qualche centinaio di metri di distanza dalla carcassa. Sembra essere stata l'idea giusta, perché qualcosa di ronzante sembra esserne attratto. I nostri non restano a controllare di cosa si tratta e si allontanano più in fretta che possono.

Fine ventesima puntata.



Diario a cura di Belletto Fortunato
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Zezhou Chen

: Tra Choro e Leucosia interferire è eresia Post dal blog

Roccia del Serpente

Collina delle Ossa, metà giornata del 3° tehner crescente (8 aprile)

Klik arretra allontanandosi dalla battaglia per sentirsi più sicuro mentre JJ si lancia all’attacco colpendo con lo stocco qualcosa di legnoso dentro l’armatura del cavaliere. Leucosia continua a lanciare improperi allo spettro per mantenerlo in fuga e l’arcibarone impartisce ordini a tutti gestendo al meglio la battaglia per poi tentare di colpire col suo pesante maglio. Il cavaliere fa un balzo avanti mulinando la spada con un ampio arco teso a colpire tutti i presenti alla mischia. Con un balzo Choro supera tutti affronta il cavaliere e assesta un colpo che lo fa barcollare. 

Rollo si rivolge di nuovo agli spettri con voce profonda e convincente: “Fratelli! Ascoltate la storia di Batta, Chango e Tussuk. Di come sono morti... come voi!!! Morti perché hanno osato oltrepassare la pietra del serpente. Tornate a dimorare nell’oscurità. Anime maledette!” 

Gli spettri si sono lanciati uno sguardo e appaiono meno determinati e pericolosi e Rollo avendo ottenuto quello che si era prefissato si defila nascondendosi nella boscaglia.

Dalla testa mozzata esce un liquido nero denso che si appiccica all’avambraccio del povero Klik. Solo Azlyn riesce a farglielo saltare via prima che faccia troppi danni. Belletto da' il suo contributo con una frase caustica portando “sciagura” al cavaliere e Klik si ributta nella mischia lanciando lampi taglienti. Leucosia osserva un luccichio nel luogo dove era seduto il cavaliere e sempre maldicendo lo spettro si avvicina lentamente per indagare. La battaglia impazza, JJ ubbidisce agli ordini dell’arcibarone impegnando gli spettri mentre il cavaliere continua ad incassare colpi, Klik viene temporaneamente paralizzato dalla paura e Rollo cerca di capire dove sia rotolata la testa, la troverà solo a scontro finito. Leucosia finalmente giunta all’albero raccoglie un medaglione composto da un mosaico di vetro raffigurante il simbolo di un cervo. Lo impugna e rivolgendosi al cavaliere ottenendo di paralizzarlo per un istante, quanto basta all’arcibarone per sferrare il colpo finale. L’armatura crolla, il medaglione si incrina e gli spettri lanciano un terribile urlo prima di svanire.

Nei pressi vengono rinvenute le spoglie, vecchie di una decina di anni, di tre persone che vengono seppellite con un gesto di misericordia da Belletto. JJ si appropria della spada e dello scudo, entrambi imbevuti di potere magico, mentre Leucosia si infila in tasca il medaglione che ha alcune proprietà interessanti. Rollo infila in un sacco il cranio e l’elmo del cavaliere per riportarlo in città. Il resto del corpo e l’armatura viene seppellito con l’intento di, magari, ritornare a prenderlo qualora la famiglia si mostrasse interessata e volesse pagare una lauta ricompensa.

Lo stemma secondo Makrov appartiene alla famiglia Alberone dell’ Orunet, sembra che molti anni fa la famiglia dell’arcibarone abbia rubato dei meriti sul campo di battaglia; l’arcibarone non sembra interessato a riportare le spoglie per riappacificarsi con loro.

La battuta al cinghiale prosegue e dopo poco viene raggiunta una formazione rocciosa che somiglia ad un serpente. Rollo mette a conoscenza il gruppo del contenuto del diario e della pericolosità del luogo dove sono giunti e l’arcibarone decide di spostare lì il campo per proseguire la sua avventura. Ordina ad una parte del gruppo di tornare a smontare il campo. Belletto, Leucosia, Rollo e Choro si mettono in cammino, una volta giunti al campo notano subito che qualcosa non va. Il campo è stato saccheggiato da qualche animale che, a dispetto dei sospetti iniziali, non sembra essere il cinghiale. Le provviste sono sparite. Quattro persone dovranno portare le cose di otto e Leucosia si rifiuta di caricarsi come un mulo. Scoppia un litigio furibondo con Choro che in un primo momento subisce la presenza terrificante ed è costretta a fuggire ma quando la morsa magica viene rilasciata ritorna più arrabbiata che mai e riesce a darle due poderosi pugni prima che Belletto e Rollo riescano a separarle. 

Caricandosi più del dovuto, ma facilitati dall’aver perso il peso delle provviste, il gruppo si riunisce e viene preparato il nuovo campo. Alcune cose non di vitale importanza sono rimaste indietro e verranno recuperate all’indomani mattina o nel viaggio di ritorno. La notizia della perdita del cibo viene accolta con preoccupazione da Makrov che si augura che la caccia al cinghiale vada a buon fine per evitare di dover finire prematuramente la battuta. 

Presi da parte solo i componenti del Palco 51 Leucosia inizia una discussione sull’accaduto e su eventuali provvedimenti da prendere nei confronti di Choro...

Fine diciannovesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
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