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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: Kaboom! Post dal blog

△kira Unit by Marcin Rubinkowski

Bosco ai margini del distretto Halda, tardo pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

Mentre Belletto, Leucosia, Rollone e Aileen corrono lontano dalla tana, Autolycus, Jean Jaques e Klik fanno amicizia con la creatura rattogena.

La via davanti a loro è sgombra, essendo più veloci dei topi, ma arrivano dei corvi che “radunano” i roditori che li circondano. Sembra non esserci via di fuga.

La creatura rattogena abbraccia con inquietante gentilezza Autolycus, che lascia fare finché non si rende conto che le parti biologiche del rattogeno si stanno fondendo con le sue. I tre cambiano improvvisamente registro ed attaccano la creatura, finché questa non inizia a fumare al che i nostri pensano bene di darsela a gambe.

I quattro in fuga verso la fattoria iniziano ad avere mal di testa e percepiscono nelle loro menti la frase “Nemici dei corvi!”, al che capiscono trattarsi di una vendetta dei tengu. Leucosia parlamenta ed ottiene una tregua, ma mentre i corvi mettono in fuga i ratti, il tronco sradicato dietro di loro ed un’ampia parte di terreno esplode. L’onda d’urto stermina i ratti e manda i nostri a gambe all’aria.

Quando si ripigliano vanno a cercare i compagni e li trovano malridotti ma vivi. Una qualche forza li ha protetti dall’esplosione.

Avvisano Slavyach del lavoro completato e si vanno a fare un bagno.

Autolycus sogna di fuggire da un luogo pieno di vasche e cilindri pieni di liquido e qualcos’altro. Il suo corpo è piccolo e non sembra umano. Nella fuga scardina un tombino, che gli resta attaccato addosso e diventa parte di sé. Fugge per tubature buie fino ad arrivare al mare.

Bosco ai margini del distretto Halda, mattino del 2° ahoer crescente (31 marzo)

Il giorno dopo tornano sul posto per cercare i resti del rattogeno, ma non trovano nulla. Probabilmente qualcuno deve aver fatto sparire ogni traccia. La Corporazione?

Distretto Wenval, tarda mattinata del 2° ahoer crescente (31 marzo)

Tornano in città per parlare con i tengu. Questi non vogliono sentire ragioni: devono avere il colpevole della morte di Breda.

Jean Jaques non è per niente contento della situazione, ma alla fine acconsente, insieme a Belletto, di tornare a parlare con Alish. I due si scusano di quanto accaduto con i compagni e lo avvisano che l’anello è un oggetto pericoloso. Alish sembra essere scosso quando apprende che l’oggetto è stato costruito con lo scopo di assorbire energia vitale, ma si rifiuta di dire chi glielo ha dato.

Belletto non insiste, e dopo essersi fatto firmare la ricevuta per poter riscuotere il premio della missione, saluta cordialmente. Quello che non dice è che si apposterà per pedinare Alish.

Fine decima puntata.

Diario a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Marcin Rubinkowski

: Viaggio al centro dell’anello di terra Post dal blog

Two mouse by yang qi917

Bosco ai margini del distretto Halda, pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

Rollone riesce a calmare il furioso Autolycus e convincerlo ad inseguire il mostro invece che trovarselo di fronte. La creatura sembra girare intorno a qualcosa e secondo Rollone per risolvere la situazione bisogna trovare quel qualcosa.

Leucosia tenta la comunicazione telepatica, ma la creatura non sembra essere senziente.

L’anello non ha deviazioni e l'unico accesso è tunnel d’ingresso. Se quel "qualcosa" non è sotto potrebbe trovarsi in superficie, immagina Rollone. Belletto si offre per andare a controllare. Cospargendosi di melma puzzolente si camuffa con successo e infatti i topi sembrano non vederlo, mentre esce osserva il teschio incastrato fra le radici. Il teschio di volpe si trova lì da tempo immemore . Ha qualcosa di strano ma non sembra legato all’infestazione di topi. Quando lo tocca per un istante il dito resta attaccato, come se il teschio avesse una temperatura molto al di sotto dello zero, ma subito dopo l'oggetto si riduce in polvere conferendo a Belletto il potere di creare una singola esplosione di gelo a distanza.

Ad Autolycus torna in mente una triste favola sentita in orfanotrofio di uno straccione talmente sporco che dei topi nascevano da sotto i suoi stracci luridi, allontanato dalla città morì in solitudine nel bosco. 

Rollone stima la posizione esatta del centro e Belletto esce nuovamente in esplorazione per cercare magari una tomba nascosta dal sottobosco. Raggiunto il centro e scavando con attrezzi di fortuna non trova altro che nugoli di topi che escono dal terreno. In quel punto le aperture sono più piccole e la cosa potrebbe suggerire che il centro non sia la meta dei giri del verme ma magari l’origine e ingrandendosi mano a mano si allarghi il raggio.

Mentre Belletto ragiona su quello che non ha trovato viene sorpreso da una creatura con due teste da topo, che si frappone fra lui e l'ingresso al tunnel. Chiede aiuto telepaticamente a Leucosia (la ragazza aveva precedentemente attivato una connessione telepatica con lui e con gli altri), e in pochi secondi ottiene manforte. Leucosia torna a ad osservare meglio il verme e Rollone rimane nel tunnel come si trovasse (ben protetto) nella sua buca del suggeritore. Chiunque si affacci dalla buca viene rincorso dai tanti topi presenti tranne JJ che è abbastanza veloce da evitarli. Lo spadaccino raggiunge il grosso topo  bicefalo e lo colpisce con la sua tecnica mordi e fuggi aiutando Belletto con i suoi movimenti. Belletto però è lento e viene colpito dal mostro con una sciabola d’osso. Ferito balza indietro e proclama "Attenti! La creatura sembra muoversi tra i rovi senza esserne intralciata!". Tanto basta ad attivare la sua aura di menagramo e far inciampare e cadere la creatura.

Aslyn sbaglia il lancio di una freccia e ferisce gravemente Belletto che arretra nuovamente e Autolycus tenta un placcaggio, mancando pure lui il bersaglio. La battaglia continua ma la creatura è in chiaro svantaggio. Dopo che JJ finisce il mostro, tutti rientrano nel buco e Rollone presta soccorso al compagno ferito.

Leucosia osserva da lontano il passaggio del verme: è un essere biomeccanico dal torso è umanoide. Si trascina con un enorme braccio irto di aculei o forse dita, mentre con l'altro arto, molto più piccolo, porta il cibo alla bocca. Dalla vita in giù si gonfia in un'enorme sacca vermiforme che occupa tutta la sezione del tunnel. Il ventre gonfio contiene qualcosa che si contorce come una sorta di gigantesca incubatrice per topi. Sembra ignorare la luce ma toccandone la coda pare in grado di percepire sensazioni tattili. Rollone propone di prepararsi con veleno e olio incendiario prima di affrontarlo mentre Autolycus scende seguito da JJ per tentare di parlare col verme biomeccanico.

Belletto esce e ispeziona la carcassa del topo a due teste e osserva essere vestito con cuoio malamente cucito ma in cui vuole vedere la mano dell’uomo. Mentre JJ ed Autolycus restano nella tana, gli altri decidono di fuggire verso la fattoria. Belletto, Aslyn e Leucosia riescono a lasciarsi i topi alle spalle ma Rollone rimane indietro e inizia ad essere morso dai ratti. Riesce a divincolarsi per un soffio e raggiunge le compagne trasformato in una maschera di sangue.

Nel tunnel, la testa del verme sbuca dalle tenebre verso al luogo dove Autolycus è in attesa. Quando lo raggiunge la creatura si ferma, si gira verso di lui e...

Fine nona puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) yang qi917

: Loop Post dal blog

Ront Slavyach (Head by Vyacheslav Safronov)

Fattoria Slavyach, distretto Halda, primo pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

La fattoria Slavyach si trova poco fuori le mura nord di Belkar, in lontananza prima delle colline si intravede un bosco.

Ront Slavyach è un brone calvo dalla barba rossa e lavora con tutta la famiglia nella fattoria, dodici persone in totale. Le attività principali consistono in coltivazione e allevano di ovini e suini. Da circa una settimana lottano contro una terribile infestazione di topi mai vista prima di allora. Sono solo topolini, ma talmente aggressivi da attaccare anche le bestie. Infatti semplicemente spostando una zolla di esce una moltitudine di topini. Jean Jaques ne infilza qualcuno che Autolycus e Klik prontamente esaminano: pur sembrando topi normali non hanno l’ombelico.

Vengono fatte le prime domande di rito su vicini e concorrenti per cercare di far luce sulla vicenda, quindi si procede ad ispezionare la fattoria a partire dalle cantine. La compagnia è accompagnata dalla dimessa Ivanka, la moglie di Ront. Conversando con lei, Belletto si fa raccontare che la sera prima dei primi avvistamenti il marito era ritornato tardi dal lavoro abbandonando l'ascia all’entrata - cosa che non fa mai. Ispezionando l’attrezzo si scoprono dei residui di liquido nero, residui di decomposizione vegetale. Da Ront stesso si viene a sapere che, avendo avuto in concessione dalla giunta di castello un terreno ai margini del bosco, la settimana scorsa ha iniziato i lavori di disboscamento ed ha fatto tardi per sradicare un grosso tronco marcio.

Bosco ai margini del distretto Halda, pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

Con pochi dubbi in merito la compagnia si avvia verso il luogo. Avvicinandosi alla zona i topi si fanno via via più numerosi e audaci finché un nugolo di queste creature punta il gruppo. Tutti si lanciano in una corsa forsennata verso l’albero, mentre Jean Jaques si attarda per rallentarne l’avanzata. Arrivati al tronco in anticipo rispetto agli animali si fa appena in tempo ad esaminare la scena: un grosso tronco marcio è stato sradicato dal terreno, lasciando un ampio cratere. Sul fianco è visibile un passaggio di circa mezzo metro di diametro. Incastrato tra le radici del tronco ora esposte all'aria Belletto nota il teschio di un animale grande circa come quello di un cane di taglia media. Prima che i topi si avventino su di loro, i membri della compagnia accendono delle torce e, con Autolycus in testa, si infilano nel cunicolo.

Solo Rollone riesce a muoversi senza troppa fatica nel tunnel, che dopo qualche metro di lenta discesa diventa orizzontale. L'odore di escrementi, urina e marciume fanno rimettere Autolycus, prima, e Rollone poi.

Il tunnel si allarga fino ad un metro e venti circa, e termina in una parete di carne in lento movimento orizzontale. Non si tratta di un essere vivente ma di una sorta di tessuto organico vivente. Dopo il suo passaggio si rivela essere simile ad un enorme verme che si muove in un tunnel delle sue dimensioni. Dall'estremità posteriore lascia una scia di gelatina grumosa. La gelatina si muove fremendo finché delle piccole bolle scoppiano facendo uscire minuscoli topolini privi di ombelico. Questi topolini si dileguano, man mano che emergono dalla gelatina, in fori laterali. Dagli stessi entrano nel tunnel esemplari adulti che appoggiano del cibo a terra, dopo che la gelatina è stata riassorbita. Questo tunnel, a giudicare dalla curvatura, sembra formare un cerchio di una ventina di metri di diametro.

Si accende una discussione sul da farsi, c’è chi vorrebbe ispezionare il tunnel e chi immagina tattiche di battaglia, come lasciare veleno per topi lungo il suo percorso o lanciare secchiate di pece infuocata sull’essere oppure ancora aprirgli uno squarcio lungo il fianco con la spada al suo passaggio.

Mentre si discute Autolycus dà segni di irrequietezza che culminano con una delle sue esplosioni di rabbia. Infuriato, si lancia gesticolando si lancia nel buio tunnel per andare incontro alla creatura...

Fine ottava puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Vyacheslav Safronov

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