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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: La strana coppia Post dal blog

Dr. Aerin Alken (Medic by Bri-in-the-Sky)

Sede della Corporazione, mattino del 3° ahner crescente (3 aprile)

La chiacchierata con Autolycus ha dato grossi risultati, ma a Rollone è venuta l'idea di parlare con qualcuno della Corporazione. Autolycus si ricorda della dottoressa Aerin Alken da cui andava per controlli e riparazioni quando era piccolo. Rollo non si fida a lasciare solo il compagno perché suppone che il suo problema possa dipendere da un meccanismo che qualcuno fra i suoi dottori gli ha impiantato. Autolycus ha una fiducia incrollabile nella Corporazione che gli ha salvato la vita ma promette comunque all’amico che avrebbe cercato di farlo rimanere nell’ambulatorio durante la visita. Prima di andare alla Corporazione Rollo racconta una favola motivazionale sul vento e il sole per la fiducia in sé stesso di Autolycus. 

C’erano una volta il Vento e il Sole che iniziarono a litigare su chi dei due fosse il più forte.

– Il più forte sono io, che con il mio soffio spazzo via le chiome degli alberi! – esclamava il Vento

– No! Il più forte sono io che coi miei raggi brucio le sabbie del deserto! – rispondeva il Sole

Decisero allora di fare una gara per stabilire chi fosse realmente il più forte dei due.

– Facciamo così mio caro Sole, vediamo chi per primo riesce a togliere i vestiti a quel viandante – disse il Vento.

– Ci sto! – rispose il Sole.

Il vento allora prese a soffiare impetuosamente contro un povero viandante che passava vicino a loro. Ma l’uomo si strinse più forte nelle sue vesti. Il Vento allora soffiò ancora più forte e più freddo, ma il viandante tirò fuori dalla sua bisaccia un mantello e si coprì ulteriormente. Prova e riprova per il Vento non ci fu nulla da fare…

– Ora, se permetti, vorrei provare io… – disse il Sole mentre il Vento gli cedeva di malavoglia il posto.

Il Sole iniziò a splendere timidamente, il viandante sentendo i tiepidi raggi del sole risplendere sul suo viso si tolse la mantella e la ripose nella bisaccia. Il Sole sorrise e piano piano aumentò l’intensità dei suoi dolci raggi. Il viandante dapprima si allargò il collo della giacca, poi tolse anche quella iniziando a sudare. Il Vento che si vedeva ormai sconfitto, non era per nulla contento. Il Sole continuò a scaldare il viandante finché questo non si tolse tutti i vestiti, e non appena scorse un fiume lì vicino vi si buttò dentro per rinfrescarsi. Il Sole fece un largo sorriso nei confronti del Vento, che indispettito per aver perso la scommessa, se ne andò via senza farsi più vedere per mesi e mesi.

I due riescono a farsi ricevere subito dalla dottoressa. La receptionist li invita a seguire una palla fluttuante robotica che li conduce nei meandri del labirintico complesso. Mentre avanzano di corridoio in corridoio, Autolycus butta l’occhio oltre una porta socchiusa, dove vede qualcuno legato ad una sedia dalla quale si protendono diversi attrezzi e tubi metallici. Prima di vedere altro, gli si para davanti un uomo: il volto pallido incorniciato da capelli lunghi e neri, poco curati. Una vistosa cicatrice da fuoco o acido su tutto lo spazio della mandibola, su fino alle orecchie. Il vestito nero, forse un camice, con svariati apparecchi da cui si diramano e convergono diversi tubi. Non dice nulla ma lo guarda con ira. Gli si fa incontro quasi a volerlo attaccare, ma si limita a sbattergli la porta in faccia.

Arrivati al laboratorio e dopo le presentazioni, la dottoressa Alken promette a giorni un esame approfondito e intanto procede ad un esame rapido. Attacca dei fili dietro il collo di Autolycus in prese che nemmeno ricordava di avere. All’improvviso si spengono tutti i macchinari, dai cavi escono scintille e Autolycus diventa rabbioso. La dottoressa viene mandata gambe all’aria con un colpo, Rollone stacca velocemente i cavi nella speranza di poterlo calmare con più facilità. Alken si rimette in piedi e rovistato nella scrivania e ne estrae una sorta di balestra. Autolycus ancora più rabbioso scaglia una bolla di energia su Rollo, che fortunatamente schiva. Il whirn si fa avanti per calmare Autolycus, e riesce a distrarlo il tempo necessario alla Alken di colpirlo con un dardo soporifero.

Sede della Corporazione, primo pomeriggio del 3° ahner crescente (3 aprile)

Autolycus si sveglia dopo qualche ora. E' stato trasportato in infermeria ed assistito da Rollo (che nel frattempo ha leggiucchiato un libro di erboristeria) e da un'infermiera anche lei in parte meccanica. Autolycus viene dimesso con la raccomandazione di non fare sforzi eccessivi e soprattutto evitare i luoghi affollati. I due tornano al bosco dove hanno avuto a che fare con i topi: Rollo vuole trovare delle erbe per mettere ko l'amico casomai dovesse avere un'altra crisi.

Distretto Halda, pomeriggio del 3° ahner crescente (3 aprile)

Nonostante l'aria aperta si sente un debole odore di decomposizione, ma non se ne trova la causa. Qualche topo saltella qua e là, ma nulla di preoccupante, a differenza dell'insistente gracchiare dei corvi.

Mentre Rollo va in cerca di erbe Autolycus rimane di guardia. La ricerca dà buoni frutti e nel viaggio di ritorno si decide di fare domande in giro sull’odore di morte. Si avvicinano ad un fattore, ma questo va subito su tutte le furie scambiandoli per dei ladri di verdure. Chiama a rinforzo due ragazzoni armati di forcone. Rollo scatta veloce uscendo dalla vista mentre Autolycus, nel tentativo di imitare l'amico, cade rovinosamente. Gli avversari subito gli sono addosso colpendolo alla schiena; è solo grazie alla tempra sovrumana di Autolycus se ha subito solo danni superficiali.

I contadini vorrebbero portare Autolycus dai guardiani erranti, ma solo dopo una lunga ed estenuante discussione Rollo riesce a convincerli di averli confusi con qualcun altro e finalmente possono tornare a casa.

Palco 51, sera del 3° ahner crescente (3 aprile)

Si torna al palco per rifiatare ed effettuare le riparazioni del caso in modo da mettere la parola fine alla giornata impegnativa. I due decidono di andare al più presto all’orfanotrofio sia per cercare informazioni su Torrin Xuthi che sul passato di Autolycus stesso.

Fine quattordicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Bri-in-the-Sky

: Pubbliche relazioni Post dal blog

Ignea by  AdamLutodelle

Teatro dell'Arcinbobolo, tarda mattinata del 2° enhor crescente (2 aprile)

Belletto incontra Wren e Amaranta degli Oleandri, la cui chimica, Amaranta, è specializzata in effetti speciali. Successivamente, si rivolge a Stella Mara e alla misteriosa Nimerona, una figura immobile e inquietante che la segue come un'ombra.

Autolicus non trova il coraggio di parlare con Stella Mara e offre il suo aiuto a Klik che ha la sensazione che nuovamente i suoi attrezzi siano stati spostati. Infatti con la coda dell’occhio si avvede che uno di essi si è mosso. Klik preoccupato porta cleto alla luce del sole per una accurata ispezione.

Rollo, desideroso di scoprire le origini dell'ARCA, si rivolge all'arbitro. Questi gli suggerisce di consultare il decano Baydin, solitamente oberato di impegni ma ora libero dopo la gara. Baydin, affascinato dalla storia apparentemente bizzarra del ciabattino fondatore, lo indirizza verso una ricca documentazione che ne attesta l'autenticità. Sembra che tutto sia iniziato con delle marionette create per intrattenere i figli dei clienti, per poi evolversi in un vero e proprio teatro. Tuttavia, mancano prove fisiche concrete. Per facilitare le ricerche di Rollo, Baydin gli promette l'accesso alla sua biblioteca personale, invitandolo a condividere le scoperte.

Klik fa un'inaspettata scoperta tra i suoi attrezzi: una fatina meccanica, Ignea, nascosta per sfuggire a qualcuno. La creatura, precedentemente imprigionata, si era infilata in una scatola e, una volta libera, aveva seguito un ragazzone mezzo meccanico per poi infilarsi nella sua curiosa borsa degli attrezzi. Commosso dalla sua storia, Klik decide di costruire una piccola dimora per lei, ma mentre sta predisponendo tutto, Ignea si nasconde all'apparire di Stella Mara e della misteriosa donna velata, Nimerona. Questo episodio rafforza i sospetti di Klik sulla vera natura di Nimerona.

Capitaneria di porto, primo pomeriggio del 2° enhor crescente (2 aprile)

Mentre Klik rimane a lavorare in segreto alla casa delle bambole, gli altri si recano alla capitaneria di porto. Fingendo di aver trovato una cassa timbrata e voler ottenere una ricompensa dal destinatario si ottiene un nome: Cedak, un mercante con vari magazzini.

Ritornati alla casa del vicolo perlustrano i dintorni nella speranza di identificare le attività che si svolgono all’interno dell’edificio. E’ una zona benestante anche se non nobiliare prevalentemente di abitazioni prestigiose e qualche attività. Per avvicinarsi Belletto finge di dover orinare nel vicolo, e nota che la porta, anche se non è un portone, è abbastanza grande da far supporre che dietro vi sia un magazzino.

Belletto parlando con Alissa scopre che il capofamiglia Granar Cedak commercia in vini pregiati ed altro e riesce, non senza difficoltà, a strapparle l’impegno di fare qualche domanda senza smuovere troppo le acque.

Autolycus è in cerca di suggerimenti per trovare il modo di mettersi fuori gioco nel momento in cui perde il controllo per evitare di far male ai suoi amici. Vorrebbe capire da dove viene il suo problema. Rollone si offre di fare con lui una chiacchierata per stabilire l’origine del problema e indirizzarlo verso il giusto specialista.

Fine tredicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) AdamLutodelle

: Onori e amori Post dal blog

Ilyo Baydin (Commissioned Space Noble by Ilya Baydin)

Teatro dell'Arcinbobolo, mattino del 2° enhor crescente (2 aprile)

Prima della gara Rollo carica i suoi attori con un discorso di incoraggiamento:

Parole per ogni occasione evenienza e convenienza: parole leggere come piume e pesanti come macigni, parole dolci come zucchero e amare come il fiele, parole penetranti come lama e tenere come il burro. Tutti le possono avere, parole corte e parole lunghe, parole tanto per dire, parole per fare, parole bugiarde e parole vere, parole di conforto e di circostanza, parole di guerra e di pace, parole di speranza e disperate, parole a caso e per tutti i gusti. 

Le parole vanno dette nel modo giusto al momento opportuno, non puoi usarle senza precauzioni potrebbero bruciare alla velocità degli sterpi o scaldare come il fuoco in inverno. Qual è dunque il nostro mestiere?! ATTORI!!!!

L'arbitro Clement Cartridge riepiloga brevemente le regole della disfida:

  • Due palchi si contendono i giudizi dei giurati recitando a canovaccio delle scene.
  • Le scene, o atti, vengono comunicati dall’arbitro. I palchi hanno 30 secondi per prepararsi.
  • Le scene possono includere dei vincoli. La violazione dei vincoli, a giudizio dell’arbitro, genera una ammonizione. Se un palco riceve un totale di tre ammonizioni, anche tra scene differenti, perde la scena corrente.
  • Nella scena possono prendere parte più partecipanti in modo diretto (sul palco) o indiretto (es. effetti di scena). La presenza di attori sul palco può essere limitata dall’arbitro.
  • Al termine di ogni scena i giurati votano la loro preferenza per le performance di un palco o l’altro. Chi ha la maggioranza dei voti vince la scena.
  • Vince il palco che si aggiudica tre scene.

I tre giurati sono: Wren, membro della compagnia "Teatro degli oleandri"; Ilyo Baydin, docente dell'ARCA e Stella Mara, del Consiglio di Amministrazione dell'ARCA.

Sono presenti anche alcuni spettatori:

  • Una donna il cui volto è celato da un velo scuro
  • Aline De Gavrillac de Bourbon, su invito di Jean Jaques
  • Una giovane donna in abiti viola che dalla foggia fanno pensare ad un adepto
  • Ariagan, l'oste dell'Accademia dell'Ancora
  • Alissa Redwyne, impresario del Palco 51

I titolo della sfida è "Onori e Amori", si tratta di una commedia ambientata nel periodo della guerra.

Atto 1: Il contendere

Lara e Mara, due nobildonne, sono ad un bistrot con i rispettivi mariti e si contendono le attenzioni del giovane Marcantonio.

  • Lara e Mara sono interpretate da attori/attrici dei palchi in competizione
  • Marcantonio è una presenza passiva fuori campo. Le attrici possono dargli voce in modo indiretto (“Come dite? Preferite il the al bergamotto? Oh ma che coincidenza!”)
  • Lara e Mara devono far attenzione a non essere scoperte dai rispettivi mariti. I mariti sono presenze passive fuori campo, sarà il giudice a stabilire se le azioni di Lara e Mara sono troppo palesi, nel caso assegnando una ammonizione.
  • Sul palco possono apparire al massimo due attori per ogni squadra. Gli attori non principali (Lara e Mara) possono comunque scambiarsi.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro che annuncia che i mariti di Lara e Mara desiderano tornare a casa.

Jean Jaques sale sul palco interpretando Lara, mentre per i Pagliacci sarà Feliziana ad interpretare Mara. La recitazione di Jean Jaques viene osteggiata da Elbidio, che sale sul palco da secondo attore e nei panni di un cameriere innamorato si frappone geloso tra Lara e Marcantonio decantando il suo amore per la donna. Belletto sale sul palco come gendarme e tenta di liquidare il cameriere arrestandolo per violazione di una qualche legge. A questo punto l'arbitro ammonisce il Palco 51 per aver fatto deragliare la trama dal tema iniziale. Non solo: Feliziana sembra essersi istantaneamente innamorata di Belletto.

La recitazione di Jean Jaques è buona, ma l'ammonizione li penalizza troppo ed il punto va ai Pagliacci.

Uno a zero per i Pagliacci.

Atto 2: Il difendere

Antonmarco è il marito di Mara. Appresi gli interessi della moglie, affronta a viso aperto Marcantonio, per intimargli di rinunciare alle attenzioni della donna.

  • Mara è una presenza passiva fuori campo, ed ancora una volta può esserle data voce in modo indiretto.
  • Antonmarco deve essere un attore dei Gravi Pagliacci, che si sono aggiudicati la scena precedente. Marcantonio deve essere un attore del Palco 51.
  • Oltre ai due attori principali sul palco possono esserci altri tre attori nello stesso momento, a prescindere dalla squadra. Se troppi attori salgono contemporaneamente, è l'arbitro a decidere chi è salito prima.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro con l’arrivo di una staffetta che intima ad Antonmarco e Marcantonio di recarsi immediatamente in caserma per prender parte alla guerra.

Belletto interpreta Marcantonio, Omar Antonmarco. Nella corsa al palco vincono Jean Jaques che intende interpretare la fidanzata di Marcantonio, Eros Rollone che interpreta il "gemello" di Marcantonio e Piergiangiacomo Franco Maria che fa da portavoce di Omar.

Nonostante la recitazione dei tre del Palco 51, Piergiangiacomo Franco Maria reinterpreta ogni parola come offesa al "suo signore". Omar sembra prendere molto sul serio quello che dice Piergiangiacomo Franco Maria, tanto che mette mano alla sua spada - che è vera e non di scena - ed attacca Belletto, che non reagisce. L'arbitro prontamente ammonisce i Pagliacci, che perdono la scena.

Uno pari per il Palco 51

Atto 3: L'onore

Il Generale Takeshi deve scegliere chi mettere al comando di un battaglione per una missione importante. Il sergente Foglioni ed il sergente Festicoli dovranno argomentare perché questo comando vada assegnato a loro. E’ importante che Foglioni e Festicoli risultino agli spettatori degli incompetenti.

  • Il Generale è una presenza passiva fuori campo e può essergli data voce in modo indiretto.
  • Foglioni e Festicoli devono essere interpretati da attori di palchi differenti.
  • Sul palco può apparire un ulteriore attore per ogni palco, oltre all’attore principale.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro, che interpretando Takeshi dirà “Ho deciso. La guida del battaglione sarà affidata a…” (senza dire il nome)

Autolycus - che non riesce a staccare gli occhi da Stella Mara tanto ne è affascinato - interpreta Foglioni, ed è affiancato da Azlyn che interpreta il caporale Fagina. Festicoli è interpretato da uno "sgorbio" dei Gravi Pagliacci, affiancato da Puguglio che interpreta il soldato semplice Astemio. Lo "sgorbio" farfuglia parole incomprensibili che suscitano ilarità, mentre Puguglio le traduce a beneficio di Takeshi ed il pubblico.

Autolycus si impappina per l'imbarazzo quando si rende conto di essere in scena e soprattutto sotto lo sguardo attento di Stella Mara. L'effetto è esilarante, tanto che anche Ilyo Baydin trattiene a stento le risate, mentre Wren ride scompostamente tra le lacrime.

Le votazioni dei giudici sono a favore del Palco 51, ed anche alcuni tra i Gravi Pagliacci applaudono la performance di Autolycus.

Due a uno per il Palco 51.

Atto 4: Il lutto

Il marito di Mara è morto in battaglia. Marcantonio è incaricato di comunicare l’evento alla vedova.

  • Gli attori devono essere gli stessi che hanno interpretato i ruoli di Mara e Marcantonio.
  • Sul palco sono ammessi due altri attori per ogni squadra.
  • La scena avviene in un luogo affollato. Comportamenti eccessivamente non adeguati saranno penalizzati da un’ammonizione.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro, che interpretando un attendente di Marcantonio gli dirà “Signore, è il momento di andare, ci sono altre vedove da informare”

Belletto torna sul palco come Marcantonio, affiancato da Azlyn che interpreta Fagiana e Leucosia che interpreta il fantasma di Antonmarco. Feliziana torna ad interpretare Mara, affiancata da Elbidio.

Feliziana non riesce a trattenere i suoi sentimenti per Belletto, e nonostante l'intervento di Elbidio va spesso fuori tema o si comporta in modo troppo esplicito. Azlyn e Leucosia inoltre danno un apporto molto importante, portando il palco ad aggiudicarsi la scena.

Tre a uno per il Palco 51.

Sipario

Il pubblico sembra aver apprezzato molto. Dopo aver ringraziato i presenti i Gravi Pagliacci si defilano ed i membri del Palco 51 possono interagire con i presenti. Leucosia finalmente può parlare faccia a faccia con Ilyo Baydin. Eros Rollone cerca informazioni sulla storia dell'ARCA rivolgendosi a Clement Cartridge. Jean Jaques si dirige verso la bellissima Aline, che lo attende con un sorriso. Nel frattempo Autolycus nota che la figura velata si avvicina a Stella Mara; le due scambiano alcune parole e con notevole sorpresa si accorge che stanno parlando di lui...

Fine dodicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Ilya Baydin


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