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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: Storie d’amore e non solo Post dal blog

Parasitic Corpse Wasp by Magnus Loen

Albero sacro ad Anui, tarda mattinata del 4° ahner crescente (10 aprile)

Belletto scambia i suoi tarocchi per conoscere il motivo della creazione dell’anello: avidità di potere ottenuto in modo illegittimo.

Rollone offre una storia vera per un altra, l’ultima storia dell’isola di Tiwia per la storia di come il fondatore dell’Arca creò l’accademia. La memoria di tutti di quegli eventi viene cancellata istantaneamente senza nemmeno la possibilità per Rollo di metterla in scena raccontandola. Ottiene in cambio un indizio: biblioteca di Ilyo Baydin, terzo mobile a sinistra, scaffale alto, dietro ad un libro rossiccio c’è un plico contenente la risposta alla domanda e la prova inconfutabile della veridicità. Probabilmente un risparmio di settimane se non mesi di lavoro.

Il gruppo ritorna sui propri passi e prima di sbucare dall’altro lato della galleria un paio di insetti giganti dotati di lunghi pungiglioni svolazzano in prossimità dell’uscita impedendo ogni fuga. L’arcibarone vorrebbe caricare, ma Rollone lo ferma proponendosi di distrarre le creature. Tutto invano: ben due pessimi lanci di fionda ottengono l'effetto opposto e le creature si avvicinano.

Autolycus desidera intensamente di bloccare uno degli insetti, quando la mano tesa in segno di opposizione si apre e ne esce una antenna che spara un arco voltaico che la paralizza temporaneamente.

L’arcibarone è un po’ in difficoltà col pesante martello in spazi stretti, e viene colpito dal pungiglione dell’essere. Il veleno bruciante gli strappa colorite imprecazioni. Rollo corre in soccorso dell'arcibarone, e nonostante le sue proteste con rapidi movimenti estrae il pungiglione e pulisce la ferita dal veleno.

In breve il primo mostro viene abbattuto e subito si sente nell’aria uno strano odore che secondo Belletto potrebbe attirare gli altri insetti dell’alveare.

La fuga diventa obbligo, e si riesce a convincere il barone a tornare in città velocemente con la promessa di una serata con donne e alcool.

Belkar, alba del 4° tahner crescente (11 aprile)

Dopo una marcia forzata durata tutta la notte, il gruppo arriva in città. Il Palco 51 insiste per farsi firmare il contratto della missione con una solerzia che infastidisce l'arcibarone. Il documento viene portato subito all’Accademia dell'Ancora. Ariagan viene coinvolto suo malgrado nell'organizzazione di una bella serata per l’arcibarone.

I più tornano nelle loro stanze per riposare qualche ora, ma Belletto trova Feliziana nella sua stanza. La donna ha passato giorni attendendolo sul suo letto lasciando equivoche tracce della sua presenza. Belletto è costretto a fuggire fra la folla lasciando Feliziana in lacrime. Non potendo tornare al teatro si reca alla corporazione per vendere una carcassa ben conservata di uno degli insetti pieni di acido corrosivo. Ne ricava 2500 drog.

Nel frattempo Autolycus lasciato solo prende dalla bacheca un'altra missione e corre ad avvisare Rollone. Il whirn viene destato dal suo riposo, e dopo un primo momento di opposizione si ritrova a fare i complimenti al ragazzo: la missione riguarda la scomparsa di Mingher Alish ed è emessa da Jandra Telmak. Non è prevista nessuna ricompensa, ma è l’occasione per andare a fondo della questione dell’anello magico che era rimasta sullo stomaco a tutti.

Accademia dell'Ancora, sera del 4° tahner crescente (11 aprile)

Quando il gruppo arriva l’arcibarone, circondato da numerose ragazze, ha già occupato due tavoli affiancati. Offre da bere a tutto il gruppo, ma Feliziana spunta dal nulla ed inizia a tampinare Belletto che si trova costretto a prometterle un appuntamento al ritorno dalla prossima missione.

Rollone, non avendo femmine della misura giusta per le mani, si estranea dalla festa e va a parlare con Makovr per ottenere l’indirizzo della famiglia Alberoni dove portare i resti del cavaliere.

JJ già ubriaco tenta di “far diventare uomo” un Autolycus visibilmente imbarazzato.

Rollone e Belletto, prese le distanze dalla rumorosa compagnia, vengono avvicinati da una donna che appare fuori luogo per gli abiti modesti. Si presenta come Jandra, e dice di essere stata indirizzata da loro da Ariagan. Dopo averli ringraziati sentitamente per aver accettato la missione, racconta loro qualche dettaglio: due giorni prima il fidanzato Mingher, che conosce da 3 anni, è uscito di casa ben vestito e non ha più fatto ritorno. Lavora come aiuto bottegaio nella stessa zona del magazzino dove era stato seguito da JJ. Il suo comportamento era risultato strano da quando gli era stato detto che non era possibile recuperare l'anello. I due non raccontano la verità alla donna, ossia che l'anello è stato ritrovato e consegnato, per evitarle altro inutile dolore. Accettano la missione e promettono che l’indomani, con il suo permesso, sarebbero andati a perquisire l’abitazione dell’uomo. Rollo offre di riaccompagnare la ragazza a casa visto l’orario e trascina con se Belletto.

Magione Renyjak, mattino del 4° sener crescente (12 aprile)

JJ si risveglia con la bocca impastata e due donne al fianco. Giacciono su un divano grande come la sua stanza al teatro. Visto che si trova entro le mura interne decide di andare a conoscere il suo nuovo maestro di spada. Mentre gironzola alla ricerca dell'uscita incrocia Makrov, che scuote la testa in segno di disapprovazione prima di proseguire con le sue faccende.

Fine ventiduesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Magnus Loen

: La gentil carezza della Dea Post dal blog

Vastara, the Hanged One by Ana Fedina

Collina delle Ossa, sera del 3° enhor crescente (9 aprile)

Nel cuore della foresta, il gruppo — JJ, Leucosia, Azlyn, Autolicus Belletto — conclude la faticosa caccia al cinghiale. La carne, nonostante sia stata pulita con attenzione, ha un sapore sgradevole, e l’Arcibarone si rifiuta di mangiarla preferendo le poche razioni rimaste.

La sera vengono notati strani aculei conficcati negli alberi attorno al campo: sembrano simili a quelli trovati nel corpo del cinghiale. Azlyn ne raccoglie uno, pensando di regalarlo ad Aliberto Divini. 

Collina delle Ossa, mattino del 4° ahner crescente (10 aprile)

Tutti tranne Belletto e l’Arcibarone si svegliano sfiniti: hanno sofferto di lancinanti crampi allo stomaco per tutta la notte, forse un effetto della carne consumata.

Rimessosi in marcia e giunto al bivio, il gruppo decide di esplorare l'altro ramo dove le tracce del cinghiale si inoltrano, ma l’Arcibarone è titubante. Mentre discutono,  Belletto e Autolicus notano una strana roccia: intagliata a scacchiera e procede oltre una curva. Autolicus ha una rivelazione: potrebbe trattarsi delle squame di un serpente pietrificato, ed anzi sembrano corrispondere come forma e dimensione alla pietra che da' il nome al sentiero del serpente.

Mente si inoltra in esplorazione il terreno sotto i piedi di Belletto cede, facendolo scivolare tra dei rovi le cui spine violacee fanno pensare a del veleno. Fortunatamente non viene ferito, ma si complicano molto le operazioni di estrazione da parte di JJ e Autolicus.

Una volta al sicuro, Autolicus ricorda e racconta una leggenda dell’infanzia: 

Si racconta di una nobildonna affetta da una malattia incurabile che l'avrebbe portata presto alla morte. La nobildonna decise di percorrere il sentiero del serpente per recarsi all'albero sacro alla dea Anui, matrona della morte, e offrirle in sacrificio la vita di una sua domestica in cambio di una lunga esistenza. La dea non vide di buon occhio l'offerta e maledisse la nobildonna: sarebbe vissuta in eterno, ma al servizio della dea e vincolata all'albero. Le sue carni sarebbero lentamente avvizzite mentre uomini e donne si sarebbero recati da lei in cerca di una risposta in cambio di un dono. Fino alla fine dei tempi avrebbe assaporato la letizia di un dono adeguato e l'amarezza di un dono indegno.

Azlyn disegna la scultura del serpente.

Il gruppo prosegue e attraversa una galleria buia, decorata con graffiti che rappresentano un grande albero e figure umane ambigue. Uscendo dal tunnel, il paesaggio si fa spettrale: l’aria è inquieta, i colori sbiadiscono. Scoprono che la “collina” che hanno visto poco prima è in realtà la chioma di un albero gigantesco, simile a un teschio ricoperto di lanugine e fogliame folto.

Sotto l’albero trovano ciondoli metallici e figurine umane a testa in giù, fasciate. Azlyn, presa da terrore, si allontana con il maggiordomo Makovr. JJ si avvicina all’albero e prega la dea, offrendo la fibbia della sua cintura.

A quel punto appare Vastaara l’Appesa, spirito legato all'albero metaforicamente e fisicamente: i suoi arti sono avvolti in spesse corde o liane che la tengono appesa come un burattino. In risposta al suo dono, JJ riceve un messaggio criptico riguardo al suo desiderio di apprendere l’arte della spada: deve convincere il suo futuro maestro che non ripeterà i suoi stessi errori.

Autolicus offre tutti i suoi soldi, ma Vastaara li rifiuta. Solo donando un pezzo del suo corpo meccanico riesce a ottenere una risposta al suo quesito: i suoi genitori sono vivi, ma ignari della loro condizione. Non è nato dall’amore. Vastaara sembra toccata dalla tristezza che le sue parole portano nel cuore del ragazzo, ed avvicinandosi lo accarezza con un gesto amoroso. "Ricorda che nonostante tutto resti quello che sei. Te stesso è il dono più grande che hai, non sottovalutarlo e non dimenticarlo mai."

Azlyn dona un anello di alluminio e chiede se sia sicuro per lei tornare nella corporazione. Vastaara le risponde con durezza, mettendo in dubbio i valori dell’organizzazione. In cambio di un secondo dono, Azlyn chiede l’origine del luogo e riceve l'invito a intraprendere un viaggio per apprendere le ragioni della dea. Solo alla fine del cammino, se degni, potranno ritrovare questo luogo.

Fine ventunesima puntata.


Diario a cura di Azlyn
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Ana Fedina

: Il cinghiale istrice Post dal blog

Bristling Boar by Zezhou Chen

Collina delle Ossa, sera del 3° tehner crescente (8 aprile)

A seguito del furto di gran parte delle provviste la compagnia è costretta a razionare il cibo, ma l'arcibarone non è della stessa opinione e con strafottenza mangia a sazietà.

Dopo una chiacchierata con Leucosia, che tenta inutilmente di convincerlo a non esagerare, chiede uno spettacolo. Nonostante sia improvvisato il Palco 51 riesce ad entusiasmarlo tanto da proporre una scommessa. Assisterà ad uno dei prossimi spettacoli del Palco 51, se si divertirà finanzierà la compagnia, altrimenti il Palco 51 sarà costretto a smettere di recitare.

Collina delle Ossa, metà mattino del 3° enhor crescente (9 aprile)

Autolycus, Jean Jaques e Choro tornano da una sessione di caccia con qualche provvista, tra cui un coniglio.

Dopo aver disfatto il campo, in attesa che l'arcibarone si svegli, Autolycus racconta di una leggenda udita da bambino e tornatagli in mente dopo aver visto la roccia del serpente.

“Una nobildonna colpita da una malattia grave, non rassegnandosi alla morte, sacrificò una sua domestica sotto un albero sacro alla dea della morte Anui. La dea non vide di buon occhio il sacrificio e della nobildonna non si seppe più nulla.”

Secondo la leggenda per arrivare all'albero sacro è necessario seguire il “sentiero del serpente”.

Attesi i comodi dell'arcibarone ci si rimette in cammino seguendo le tracce del cinghiale. Giunti ad un bivio (ossia dove le tracce del cinghiale si dividono) si decide di seguire il sentiero che va verso l'alto.

Dopo circa un'ora di cammino Leucosia sente uno strano odore, ma è interrotta da Choro che indica quello che si rivelerà essere il cinghiale.

E' enorme, e dal suo corpo spuntano numerosi rostri di differente lunghezza e dimensione. La battaglia si rivela ardua per l'incredibile forza e robustezza del cinghiale, in grado di travolgere tutti con una sola carica e dalla pelle spessa come quella di un rinoceronte. Grazie soprattutto alla reazione rapida di Jean Jaques viene impedito alla bestia di fuggire, ed in poco viene sopraffatta.

I rostri si rivelano essere pungiglioni ricurvi conficcati nel corpo della bestia nell'arco di anni. Tramite i suoi poteri arcani Autolycus capisce che la bestia è nata con una mutazione che la rende immune al veleno di qualunque cosa gli abbia infilato quei pungiglioni addosso, sebbene tra i suoi muscoli esistano tutt'ora delle cisti contenenti il suddetto veleno.

La bestia viene macellata con estrema cura da Jean Jaques, Leucosia e Belletto, mentre il resto della compagnia appronta il campo a qualche centinaio di metri di distanza dalla carcassa. Sembra essere stata l'idea giusta, perché qualcosa di ronzante sembra esserne attratto. I nostri non restano a controllare di cosa si tratta e si allontanano più in fretta che possono.

Fine ventesima puntata.



Diario a cura di Belletto Fortunato
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Zezhou Chen

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