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Storia della Pagina: Guardiani Erranti: Gerarchie


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Revisione Pagina: dom, 01 giu 2008 20:34


Uditore

É il primo gradino subito dopo il periodo di addestramento, non sono richieste competenze particolari oltre quelle fornite durante l'addestramento. Le loro mansioni si limitano alla funzione di aiutante di un Guardiano Errante più anziano, al giudicare contese di basso e medio valore inerenti individui dei ceti inferiori, allo svolgimento di indagini non particolarmente delicate. Qualora si imbattano in eventi che richiedano indagini, sono liberi di seguire le tracce trovate, ma devono richiedere l'autorizzazione di un grado superiore qualora vengano coinvolti membri dell'alta borghesia o di qualsiasi grado di nobiltà.

La tipica figura dell'Uditore è il Guardiano Errante che vaga nei villaggi o nei piccoli centri, che arresta, giudica, ricerca e applica le leggi in solitario.

Unica condizione è esser specializzato in una arma ( talento che si acquisisce subito alla creazione del personaggio ): tale limitazione è dovuta al fatto che pur non essendo guerrieri, un minimo di competenza in una arma è a tutti richiesta, mentre non sarà mai richiesto di essere dei genericii nuna categoria particolare



GUARDIANO DI LEGGE : si divide in DI CODICE e DI LAMA, entrambi sono abilitati alla funzione di potere applicare la legge anche a borghesi di alto lignaggio, di potere giudicare capi tribù, di potere intervenire in giurisdizioni e conflitti tra borgate e rioni, anche tra cittadine, se non si esprime l’Imperatore o un alto feudatario, oltre a potere intervenire in controversie di tutti i tipi, a prescindere dalla cifra in oggetto.

Possono giudicare anche la nobiltà minore, ma solo se sono in tre.

Possono giudicare i nobili decaduti.

DI CODICE: sono richiesti 30 gradi in almeno due abilità tra: Conoscenze Giuridiche, Interrogare, Intimidire, Contatti, Conoscenze della Storia.

DI LAMA: sono richiesti 30 gradi in almeno due abilità tra: Utilizzo Armi ( a scelta tra medie, lunghe, corte), Arti Marziali ( una a scelta ), Forza, Cavalcare, Parare/Deflettere ( o Schivare).



MAESTRO DI GIUSTIZIA: è la carriera direttiva vera e propria, che non significa che viene esercitata, ma che può esserlo.

Possono giudicare i nobili di medio potere e tutti i residenti negli imperi, oltre a potere giudicare, in materie di legge, ma non di regolamentazione interna, tutti gli appartenenti a tutti gli ordini e, pratica sono loro soggetti tutti tranne l’Imperatore, i Capi degli Ordini Cavallereschi, il capo degli Pscicoscienziati, il capo degli Ordini Monastici e un loro sostituto immediato.

Per chi è DI CODICE significa, a seconda del merito, presiedere stabilmente i tribunali fino a quelli delle maggiori regioni, avendo ai propri ordini,per eseguire le sentenze, tutte le milizie e le forze presenti in luogo.

Per arrivarci occorre avere 30 gradi in almeno 4 tra le abilità precedentemente citate.

Può essere il culmine della carriera, e per molti lo è effettivamente.

Devono rispondere solo al Consiglio Direttivo dell’Ordine e al Governatore dell’Ordine.

Per chi è DI LAMA significa, a seconda del merito, di potere avere autorità su tutto il territorio ove non vi siano già stabilmente insediati quelli di codice e, nel caso, di aiutarli, ma in modo libero possono vagare tra i diversi imperi. Valgono le medesime regole già dette in precedenza, nel senso che sono sottoposti solo al Consiglio dell’Ordine e al Governatore.

Per arrivarci occorre avere 30 gradi in almeno 4 tra le abilità precedentemente citate.



CONSIGLIERE DEL GIUDIZIO: solo molto pochi, tra coloro che intraprendono la carriera possono sedere in Consiglio ma chi lo fa, oltre a sederci a vita come tutte le cariche, può avere il privilegio, di potere giudicare tutti, tranne gli Imperatori, possono eleggere, a vita, il Governatore e il Direttore Generale, possono essere sia erranti che stanziali, possono proporre leggi, essere consultati e chiamati a colloquio per consultazioni di tutti i livelli e avere, in modo totalmente prioritario, colloquio con gli imperatori. Si riuniscono poche volte all’anno, ma possono richiedere riunioni straordinarie del loro consiglio.

Sono nominati a maggioranza semplice dagli altri membri del Consiglio.

Per arrivarci occorre, oltre ad essere molto noti tra gli appartenenti all’ordine, avere almeno 30 gradi in tutte le abilità del proprio ramo, in più in,tra Resistenza fisica ( richiesta a chi arriva dalla lama) o Etichetta ( richiesta a chiariva dal codice).



DIRETTORE GENERALE: aiuta il Governatore, è nominato a vita dal Consiglio ocn maggioranza qualificata dei 2/3, può essere giudicato solo da lui, può giudicare tutti tranne gli imperatori.

Per esserlo occorre, oltre una gran fama nell’ordine, avere 30 gradi in almeno 8 abilità, tra quelle prima indicate: tali requisiti sono richiesti perchè è necessario che chi lo è abbia influenze e conoscenze in entrambe le branche, anzi,deve essere tra i migliori, in quanto si trova a dovere gestire tutto.



GOVERANTORE: capo dell’Ordine, nominato a vita, l’unico che può giudicare gli imperatori e il suo giudizio è immediatamente eseguibile.

Viene nominato dal consiglio, sentiti gli imperatori, non è sottoposto la giudizio di nessuno, e può essere scacciato solo per palese follia o incapacità manifesta, ma le procedure sono lunghe e occorrono i voti unanimi degli imperatori, di tutti i membri del consiglio e del Direttore Generale in due votazioni a distanza di un anno: nel frattempo rimane in carica ma è sospeso dalle sue funzioni e sostituito dal Direttore Generale.

Per esserlo, occorre, oltre ad avere i gradi richiesti per diventare Direttore Generale, una chiara fama, almeno 10 anni di esperienza in funzione direttiva, avere risolto casi importanti, avere dimostrato equilibrio di giudizio, avere l’unanimità dei voti in Consiglio durante l’elezione.



COLORE DEI CONTRASSEGNI E DELLE DIVISE:



Per chi è di codice, una toga, per chi è di lama, un mantello del proprio, tuttodel colore di grado e una piuma del medesimo colore.

Rigorosamente, per tutti e sempre tranne che quando agiscono sotto copertura, di colore nero cenerino stivali, cappello a tesa larga, guanti, pantaloni, giubba, cintura e cinturone.

Assolutamente vietate scarpette, da mercante, e sandali, da ordine monastico.

Nei momenti ufficiali o di gala, per le donne è data la gonna, rigorosamente lunga, per gli uomini pantaloni a sbuffo e pere tutti maniche a sbuffo con i gemelli del proprio ordine.

Chi è nobile può portare un anello con il blasone per gli uomini e un cameo per le donne, ma non altro.



Rossiccio – Uditore



Magenta – Guardiano di Legge



Porpora - Maestro di Giustizia



Viola – Consigliere di Giudizio



Scarlatto – Direttore Generale



Vermiglio – Governatore Generale



LIMITAZIONI:

Chi comincia questa carriera può dimettersi, ma non può fare altre professioni negli imperi e non può assolutamente risiedere all’interno di essi.

Non può avere altri archetipi, né acquisirne in seguito.

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